(segue) La politica estera al Senato
(11 dicembre 1924)
[Inizio scritto]
In alcune riunioni tenutesi a
Palazzo Chigi noi abbiamo discusso di questo protocollo; tanto ben
fece l'on. Salandra a non firmarlo. Il protocollo è un
tentativo nobile di eliminazione delle guerre. Si dice: con questo
protocollo le guerre saranno abolite. C'è invece chi dice: con
questo protocollo le possibilità di guerra aumentano. Le
questioni giuridiche si complicano con le questioni di ordine
militare, e si complicano ancora con il concetto di sovranità
degli Stati. Si tratta di sapere se a Ginevra creeremo il Superstato
che dispone di uno stato maggiore e di un capo di stato maggiore. In
breve, poiché siamo a Roma, diamo da qui il nostro giudizio.
Se tutti avessero firmato, noi pure avremmo firmato, non potendo
rimanere isolati in siffatte questioni. Ma avremmo firmato con
qualche chiarimento; perché, se si vuole la pace veramente, e
ciò è lapalissiano, bisogna eliminare le cause della
guerra. Ma quando, per esempio, si attui una politica monopolistica
delle materie prime, si creano cause di guerra.
Il signor Chamberlain, venuto a
Roma quando il suo Governo non aveva ancora potuto studiare il
protocollo, ha chiesto di farne un approfondito esame; e la
discussione sul protocollo è stata rinviata a marzo. Quindi
anche tutta la cronologia successiva della Conferenza del disarmo
credo che avrà uno spostamento, una prolungazione. A mio
avviso non sarà male. Sarà bene studiare molto
attentamente questo protocollo pel suo carattere delicatissimo e per
gli impegni che comporta.
L'on. Scialoja ha toccato
l'argomento dei Fasci all'estero. Bisogna che ne dica qualche cosa
per farli conoscere e per vedere che essi sono in perfetta regola
colle leggi locali. Il programma dei fascisti nord-americani comincia
con questo postulato: «I fascisti aderiscono ai principi della
Costituzione degli Stati Uniti, e di questa Nazione vogliono
rispettare e far rispettare le leggi. Svolgono, in tutte le forme
possibili e permesse, intensa propaganda per far conoscere e
valorizzare la Vittoria italiana, ecc., ecc.».
(segue...)
|