Per gli impiegati statali
(4 aprile 1925)
Alla Camera dei
Deputati, nella tornata del 4 aprile 1925, S. E. Alberto de' Stefani,
Ministro delle Finanze, illustrò i provvedimenti presi per
migliorare la situazione degli impiegati statali. Dopo di lui, S. E.
il Capo del Governo fece le seguenti dichiarazioni:
Il discorso dell'oratore che mi ha
preceduto, mi dà precisamente il motivo necessario e
sufficiente per parlare sulla questione impiegatizia, e sugli aumenti
stabiliti in un recente Consiglio dei ministri.
Prima di tutto non dovete pensare
che questi aumenti siano effetto del capriccio di qualcuno o di pochi
uomini. Questi aumenti e la loro proporzione sono il risultato di
lunghi studi, di delicati studi, che hanno durato tre mesi, perché
si trattava di adeguare l'aumento al valore morale, giuridico e al
rendimento singolo delle categorie, di stabilire che cosa ciò
significava per l'erario.
Che i giornali, i quali amano
spesso dipingere il mondo in rosa, abbiano fatto credere delle cose
fantastiche, questo è affare che riguarda i giornali, coloro
che li leggono e che ci credono.
Il Governo ai primi di gennaio, si
è trovato di fronte al caro-vita in aumento e al disagio delle
classi impiegatizie, evidente. Doveva provvedere, ed ha provveduto.
Che ci siano malcontenti lo
ammetto, ma se anche avessimo coperto d'oro l'imponentissimo esercito
dei dipendenti dello Stato, ci sarebbero ancora dei malcontenti,
perché l'uomo è malcontento anche per altri motivi, che
non sono precisamente lo stipendio mensile; vi sono altre infelicità
nella vita!
E stabilendo quest'aumento siamo
partiti naturalmente da criteri fascisti, non da criteri democratici,
e meno ancora demagogici.
(segue...)
|