Alla conferenza interparlamentare del Commercio
(17 aprile 1925)
Discorso
pronunciato il 17 aprile 1925 in Roma, in Campidoglio, alla presenza
di S. M. il Re, per inaugurare la conferenza interparlamentare del
Commercio.
Maestà!
In nome della Maestà
Vostra, in nome del Governo del popolo italiano, ho l'onore, prima
che i lavori di questa conferenza vengano iniziati, di porgere ai
Delegati dei Parlamenti qui rappresentati, il cordiale benvenuto.
Eccellenze! Signori!
Io sono sicuro che la
collaborazione dei membri eminenti che prendono parte a questa
conferenza, permetterà, mercé la loro esperienza e la
loro grande autorità, di raccogliere gli spiriti, fondere gli
sforzi, riunire tutte le energie nella prosecuzione di un'opera di
pace, di civiltà e di progresso.
L'Italia vi accoglie con gioia,
giacché essa condivide le idealità cui l'opera vostra
s'inspira ed i sentimenti di giustizia e di cooperazione che voi
cercate di far trionfare.
Unificare le leggi che regolano lo
sviluppo economico dei popoli affinché il commercio
internazionale trovi dovunque le stesse garanzie, gli stessi elementi
di difesa, le stesse condizioni di vita e di sviluppo; determinare la
cooperazione delle forze economiche dei diversi paesi, per costituire
una salda unità volta a meglio assicurare il benessere di
tutti: provvedere, mediante accordi internazionali, alla formazione
di un ordine economico fondato sul diritto e sulla solidarietà:
questa è l'opera grandiosa alla quale voi avete dato finora ed
intendete di dare per l'avvenire il contributo dei vostri studi,
della vostra esperienza e della vostra autorità.
L'Italia non poteva non
partecipare a quest'opera di alta portata internazionale, essa non ha
mancato di darvi, fin dalla prima ora, la sua sincera adesione.
(segue...)
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