(segue) Alla Conferenza Interparlamentare del Commercio
(17 aprile 1925)
[Inizio scritto]
Non si possono ricordare senza un
senso di viva ammirazione i progressi dell'opera vostra che fu creata
per iniziativa del Comitato commerciale della Camera dei Comuni e
posta sotto l'alto patronato di Sua Maestà Alberto dei Belgio,
nobile figura di Re e di soldato, al quale io rivolgo l'espressione
del mio reverente omaggio.
Fu nel giugno 1914 — quando
già si preparava il grande conflitto che doveva sovvertire per
lunghi anni la vita di tanti popoli — che la prima Assemblea si
riunì a Bruxelles per discutere questioni di civile progresso.
Nelle riunioni che si susseguirono
a Parigi, a Roma, ed a Londra, uomini di buona volontà, uomini
di pensiero e di azione hanno esaminato i nuovi problemi che il
grande conflitto aveva fatto sorgere, procurando, fin d'allora, di
portare il loro contributo alla futura ricostruzione dell'edificio
della pace.
Altri e più formidabili
problemi ha posto il dopoguerra; il loro studio è stato
risolutamente affrontato con competenza ed entusiasmo nelle varie
altre assemblee.
Per meglio assicurare il risultato
della vostra opera, voi avete creato nel 1921 quell'Istituto
Internazionale del Commercio la cui formazione può, a buon
diritto, annoverarsi tra le vostre più segnalate benemerenze e
che già ha reso e rende notevolissimi servigi alle
amministrazioni di Stato ed a tutte le classi interessate.
L'opinione pubblica segue con
interesse ognor crescente i vostri lavori e le vostre deliberazioni
nel campo giuridico, economico e finanziario.
Le soluzioni che voi avete
suggerito hanno spesso formato la base di provvedimenti legislativi
in vari paesi; spesso i vostri studi hanno spianata la via alla
adozione di eque norme nel campo internazionale.
Il concetto dell'unificazione
delle leggi commerciali che voi con tanto ardore perseguite sta per
essere realizzato dall'Istituto Internazionale Privato fondato di
recente ed al quale il Governo italiano è fiero di aver dato
l'impulso decisivo.
(segue...)
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