(segue) Contro la Massoneria
(16 maggio 1925)
[Inizio scritto]

      Non vi è dubbio che le istituzioni più gelose dello Stato, quelle che amministrano la giustizia, quelle che educano le nuove generazioni e quelle che rappresentano le forze armate che devono essere ad ogni momento pronte alla difesa della Patria, hanno subito e subiscono con alterna vicenda la influenza della Massoneria. Ciò è inammissibile, ciò deve finire.
      Io credo che con questa legge, la Massoneria, che io definii un'altra volta un paravento e che non è una montagna come sembra vista di lontano ma piuttosto una vescica che bisogna ad un certo momento bucare, mostrerà quello che è: una sopravvivenza che non ha più una ragione decente di esistere nel secolo attuale.
      Poi, o signori, c'è una ragione molto più forte per me — spirito di contadino e me ne vanto — ed è questa: bisogna fare il massimo del bene agli amici ed il massimo del male ai nemici. Questa massima non è di un fascista squadrista dell'ultima o della prima ora, questa è di Socrate. Ora siccome la Massoneria ci ha combattuto, ci ha vessato, ha tentato di dividerci e disgregarci e in certe città è riuscita a creare un dissidentismo più idiota del solito perché aveva queste origini subacquee, per tutte queste ragioni se non ce ne fossero altre, noi siamo nel nostro pieno e sacrosanto diritto di difenderci e di offendere, perché, come voi mi insegnate, spesso la migliore difesa è l'offesa.
      Adesso vediamo piangere come vitelli i soliti zelatori della libertà. Ci dicono: questa legge è inutile, perché sarà elusa. Siccome tutte le leggi sono eludibili allora non si dovrebbero fare più leggi e siccome sono eludibili anche le leggi del passato, allora bisognerebbe distruggere tutto l'edificio legislativo.
      Le leggi sono degli strumenti e la loro efficacia è in relazione diretta con l'energia e la tenacia di coloro che questi strumenti impugnano. Quindi io sono sicuro che questa legge darà dei risultati. Intanto è un gesto di coraggio. Ieri forse siamo andati con la corrente, ma oggi andiamo energicamente contro corrente.

(segue...)