(segue) Fascismo e Sindacalismo
(31 maggio 1925)
[Inizio scritto]

      La Corporazione dell'ospitalità nazionale, che comprende il personale d'albergo, il personale dei ristoranti e quello dei caffè, bar e affini, conta circa 47.000 soci. In ogni provincia sono stati stipulati contratti di lavoro con aumenti del 25 % e si è per là prima volta stipulato un concordato nazionale per i lavoratori d'albergo. In questa Corporazione, Liberato Pozzoli ha preso il posto del compianto Armando Casalini.
      La Corporazione nazionale degli addetti alle industrie delle costruzioni, diretta dal vecchio sindacalista pugliese Enrico Meledandri, conta 42 Corporazioni provinciali ripartite in 610 Sindacati, con un complesso di 127.000 soci. Un'idea dei miglioramenti conseguiti è data da queste cifre: a Gallarate lire 6,60 al giorno; 4,80 a Milano; 3,20 a Bologna; 2,80 a Roma; 2,20 a Pisa e in tutta la Toscana. Gli aumenti ottenuti dai fornaciai variano tra il 15 % e il 25 %. La Corporazione degli addetti alle industrie tessili ha un bell'attivo di concordati che migliorano le condizioni dei suoi Sindacati fra il 14 % e il 37%.
      La Corporazione che raccoglie il maggior numero di aderenti è quella dell'agricoltura, creata e guidata dall'on. Mario Racheli, tempra sicura di solido organizzatore. Gli agricoltori inscritti sono 31.319; i tecnici 2592; i coloni 116.981; i braccianti 364.255; totale 515.147. I patti colonici e concordati agricoli in genere hanno notevolmente migliorato la condizione dei lavoratori rurali.
      Vi sono altre Corporazioni, come quella dei vetrai, dei metallurgici, dei minatori, degli insegnanti, dell'alimentazione, per i quali non ho dati precisi. Quelli, qui raccolti, fanno salire gli effettivi delle Corporazioni ad oltre un milione di aderenti, tenendomi ad una cifra che le statistiche ufficiali delle Corporazioni raddoppiano. Anche facendo le dovute riduzioni, nessuno che sia in buona fede può negare che il Sindacalismo fascista è un fatto; che il Sindacalismo fascista è un fenomeno di masse e che il Fascismo ha un vasto consenso fra le masse lavoratrici.

(segue...)