Il venticinquennio del Regno di Vittorio Emanuele III
(6 giugno 1925)
Alla Camera dei
Deputati, nella tornata del 6 giugno 1925 si celebrò il
venticinquesimo anno di Regno di Vittorio Emanuele III. Parlarono il
Presidente della Camera on. Casertano e l'on. Delcroix. Questi
presentò la seguente mozione accolta da unanimi ovazioni:
«La Camera,
nel 25° annuale del Regno di Vittorio Emanuele III, legittima
interprete dell'animo del popolo che nella devozione al Sovrano, come
nell'amore alla Patria, rinsalda la sua profonda unità,
riafferma la sua fedeltà immutata alla Dinastia che seppe
tradurre nella realtà della Nazione, una e libera, la passione
rivoluzionaria ed il sogno eroico del Risorgimento, e manda il suo
più alto saluto al Re, soldato impavido e sicuro mallevadore
delle sorti della Nazione nelle ore perigliose come nelle giornate
del trionfo, primo artefice della Vittoria, propiziatore delle nuove
fortune d'Italia auspicate dalla giovinezza combattente nel nome
augusto di Roma».
Il Duce fece
infine le seguenti dichiarazioni:
Dopo lo smagliante discorso
dell'on. Delcroix che voi avete ascoltato con grande entusiasmo, un
discorso che uscisse dalle linee della più stretta sobrietà,
toglierebbe tutto il calore alla profondità del sentimento di
questa celebrazione. Celebrazione possibile in questa Camera, che è
viva e degna di vivere, che ha ancora dei compiti da assolvere e li
assolverà, come forse non era possibile in una legislatura di
tre anni fa, quando 156 deputati, che avevano soltanto il coraggio
della loro viltà verbale, uscirono dall'aula, credendo di
ferire con la loro latitanza il prestigio della Dinastia.
Il Governo fascista che da tre
anni è servitore scrupoloso e leale del Re e della Nazione, si
associa alla mozione proposta dall'on. Delcroix. Vi si associa tutto
il popolo italiano, che è pacificato quando siano esclusi gli
spodestati irriducibili.
(segue...)
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