(segue) Fascismo e Sindacalismo
(31 maggio 1925)
[Inizio scritto]


      VI.
      Si consideri che tutto ciò è stato fatto in tre anni, superando gravi difficoltà di vario ordine. Bisognava prima di tutto spezzare la impermeabilità che in talune zone era il risultato di almeno trent'anni di propaganda socialista. La trapanazione fascista è avvenuta anche nelle città industriali. La cifra di coloro che a Milano sull'ordine delle Corporazioni ripresero il lavoro, e che figura nell'ordine del giorno del Gran Consiglio più su riportato, è notevolissima. Le nostre avanguardie sono già penetrate nei campi trincerati urbani che l'avversario riteneva imprendibili. Si tratta di mantenere e fortificare le posizioni nelle minori città che noi abbiamo già acquisito e di allargare metodicamente la nostra occupazione in tutte le altre. Sotto questo riguardo gli scioperi hanno favorito la nostra azione di infiltramento, perché hanno disperso montagne di stolide calunnie e molti operai si sono convinti che Fascismo non è sinonimo di schiavismo, che il Fascismo non è la guardia del corpo di una determinata classe, ma la guardia del corpo della Nazione. Non ho bisogno di dire che la predicazione del Sindacalismo fascista non è o non era la più facile, specie nei primi tempi. La dura verità non piace alle masse, soprattutto se hanno subito un lungo processo di infezione psicologica.
      Grave difficoltà era quella dei quadri, cioè degli organizzatori. Mentre il Sindacalismo socialista dispone di un corpo di organizzatori provetti e selezionati da decenni di battaglie sindacali, i quadri del Fascismo vengono tutti dalla guerra. Ora, gli ex ufficiali, se possono rendere servigi di primissimo ordine nella Milizia e nel Partito, non sono altrettanto idonei a coprire i posti dei Sindacati. Qui si richiedono altre attitudini. Comunque lo Stato Maggiore delle Corporazioni esiste. Grado grado anche i quadri minori andranno a posto. Ultima, ma non ultima difficoltà che il Sindacalismo fascista ha dovuto superare, è stata quella di far comprendere a taluni datori di lavoro che il collaborazionismo non significa garanzia illimitata per gli egoismi sordidi degli individui. Ciò ha condotto il Sindacalismo fascista ad una maggiore mobilità di movimenti, perché se il collaborazionismo non è reciproco, esso è una frase o una mistificazione.

(segue...)