I compiti dei fasci all'estero
(31 ottobre 1925)


      Il 31 ottobre 1925 li chiuse in Roma, nel Palazzo dell'Esposizione, il primo Congresso dei Fasci all'Estero. In tale occasione il Duce fece le seguenti dichiarazioni:

      Camerati!
      Sono venuto non per pronunciare un discorso, anche perché mi mancherebbe il tempo per pronunciarlo. Un importante delicato lavoro mi attende in questo momento a Palazzo Chigi.
      Sono venuto per portarvi il mio saluto di Capo del Governo e di camerata vostro e per dirvi alcune cose che vi possono interessare. Forse saranno già state dette. Io le ripeterò.
      In primo luogo voglio rendere dinanzi a voi, camerati venuti a Roma da tutti i Paesi del mondo, una calda attestazione di simpatia al camerata Bastianini, il quale è stato per lunghi anni l'infaticabile animatore del vostro movimento, che lo ha creato, e gli ha dato la possibilità di vita e ne ha fatto una istituzione possente.
      Con lui voglio ricordare tutti i suoi collaboratori, quelli di Roma e quelli di altri Paesi.
      Oggi i fasci italiani all'estero sono una realtà confortantissima.
      Quali direttive devono seguire i fascisti all'estero?
      1°) I fascisti che sono all'estero devono essere ossequienti alle leggi del Paese che li ospita. Devono dare esempio quotidiano di questo ossequio alle leggi, e dare, se necessario, tale esempio agli stessi cittadini.
      2°) Non partecipare a quella che è la politica interna dei Paesi dove i fascisti sono ospitati.
      3°) Non suscitare dissidi nelle colonie ma piuttosto sanarli, all'ombra del Littorio.
      4°) Dare esempio di probità pubblica e privata.

(segue...)