(segue) All'assemblea dell'Istituto Internazionale di Agricoltura
(19 aprile 1926)
[Inizio scritto]
Verso la terra dunque debbono
volgere le speranze e le energie dei popoli, per attingere a questa
sorgente prima di prosperità, a questa riserva sempre
rinnovellantesi, tutta l'energia rigeneratrice che dovrà
ridare al mondo la sua serenità e la sua ricchezza. Ecco
dunque perché nella ricorrenza di giorni così pregni di
significazione, augurali, mentre la primavera riconduce sulla terra
la festa dei colori e dei solchi, la lieta promessa del rinascente
pane, io saluto questa assemblea come propiziatrice di floride sorti
per i paesi qui rappresentati e per l'Istituto Internazionale di
Agricoltura.
Possa con voi tutti, o signori, la
gioventù dei campi amare e onorare questo tempio moderno di
Cerere, per la fecondità della terra e per la felicità
delle genti.
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