La spedizione del “Norge”
(18 maggio 1926)
Nella stessa
tornata del 18 maggio 1926, al Senato del Regno, dopo la
dimostrazione al Duce e la sua laconica risposta, S. E. Tittoni,
Presidente del Senato prese la parola per celebrare la spedizione
transpolare del «Norge», Roma-Alaska, compiuta da
Amundsen, Ellsworth, Nobile. Alle parole di S. E. Tittoni il Duce si
associò, a nome del Governa, con il presente discorso. Ed è
bene notare che, come il Duce portò allora meritatamente
all'ordine del giorno della Nazione il Comandante Nobile, più
tardi - essendo lo stesso Nobile venuto meno al suo dovere di
Comandante e allo stile fascista - la sanzione del Duce lo colpì
inesorabilmente.
Onorevoli Senatori!
Il Governo si associa pienamente
alle nobili parole ora pronunciate in quest'aula severa dall'illustre
Presidente della vostra assemblea. La transvolata polare Roma-Alaska,
di oltre 13.000 chilometri di cui ben 5300 senza scalo, al di sopra
della calotta artica, era impresa che poteva essere concepita ed
attuata solo da tempre superiori, direi quasi eccezionali. Di simili
tempre eroiche fu appunto costituito l'equipaggio del «Norge»,
a bordo del quale, italiani, norvegesi, americani, hanno
fraternamente confuso tutte le loro migliori energie in un unico
potente sforzo, in una sola ferrea volontà di vittoria.
A tutti i componenti
dell'equipaggio e specialmente ai capi Amundsen, Ellsworth e Nobile,
vada il nostro plauso fervido e commosso per il pieno e trionfale
successo della spedizione, successo che si deve soprattutto
all'accuratissima preparazione tecnica ed, alla perizia con cui
l'aeronave nostra fu portata da Roma allo Spitzberg e di là
lanciata arditamente attraverso le inesplorate e sconfinate regioni
artiche sino all'Alaska.
(segue...)
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