Il gagliardetto dei marinai
(24 maggio 1926)


      Il Duce volle celebrare a Genova l'undicesimo anniversario della nostra entrata in Guerra, 24 maggio 1926, e trascorse nella Città marinara una giornata indimenticabile, accompagnato dovunque dall'entusiasmo della folla adunata da tutta la Liguria. Mentre si aspettava, per la sera, il discorso celebrativo del Duce, durante la giornata Egli presenziò ad altre manifestazioni e la mattina, alle ore 11.20', si recò alla Casa della Gente di Mare, per inaugurare il gagliardetto dell'Associazione Marinara Fascista. In tale occasione rivolse ai marinai le seguenti parole:

      Marinai!
      Sono molto lieto di inaugurare questo vostro Congresso e di inaugurare il vostro gagliardetto. Voi avete un grande compito da assolvere: quando siete sul mare, quando giungete ai porti lontani, voi rappresentate l'Italia, voi rappresentate la nostra Italia, l'Italia nuova, l'Italia Fascista, l'Italia definitivamente Fascista! Questa è una parola irrevocabile; ognuno mediti su queste parole; è fascista, resterà fascista, perché questa è la mia volontà, perché questa è la volontà, il proposito, il giuramento di milioni di italiani.
      L'Associazione Marinara Fascista ha dei compiti precisi: deve tutelare i legittimi interessi dei marinai, poiché ogni italiano che lavora ha diritto di vivere da uomo e da italiano, lui e la famiglia; ma il Governo Fascista e il Fascismo esigono in contrapposto l'ordine e la disciplina.
      Noi vogliamo sempre più essere un grande popolo, duro, tenace, volitivo, sistematico. Queste virtù affiorano nella miglior parte del popolo italiano ed è compito del Fascismo di farle diventare di carattere universale.
      Un gagliardetto non è un semplice pezzo di stoffa: un gagliardetto è un'anima, un gagliardetto è un ideale, che si riassume in questo trinomio: Lavoro, Fascismo, Italia!

(segue...)