(segue) La difesa della lira e i problemi dell'esportazione
(8 luglio 1926)
[Inizio scritto]
Che cosa è questo Istituto
nazionale per le esportazioni? Cerchiamo di definirlo agli effetti
dello stato civile. Esso è una sezione distaccata, ma autonoma
del Ministero dell'Economia nazionale. Questo già ne delinea
il carattere e la figura. Naturalmente, essendo distaccato ed
autonomo, ha le maggiori possibilità di movimento e la
maggiore elasticità di funzioni. Per questo lo abbiamo creato
autonomo e lo abbiamo voluto autonomo anche topograficamente, cioè
in una sede sua propria.
Due anni fa, parlando a Milano, io
dissi a quegli ottimi costituzionali che mi ascoltavano, che si
andava verso un periodo nel quale la lotta economica tra le Nazioni
sarebbe stata più dura e più spietata della lotta
militare fra le Nazioni stesse. È quello che si verifica oggi.
Non si deve credere a un'attenuazione di questo fenomeno. No!
Dobbiamo renderci conto di questo fatto: che la vita diventa dura,
non più comoda, non più facile per nessuno. Quando si
parte da questo che io chiamo senso virile della realtà, tanto
lontano dal disfattismo lacrimogeno e imbelle come dall'ottimismo
panglossiano e inconcludente, si è bene inquadrati per
comprendere l'attuale epoca storica e per vedere quali sono i nostri
compiti.
E veniamo a cose concrete e
precise. Questioni dei cambi. La lira è malata e allora noi,
che sentiamo la nostra responsabilità, abbiamo cominciato con
l'esaminare quali potevano essere le cause di questa anemia.
Questione dei debiti non sistemati? Li abbiamo sistemati. Questione
della circolazione? L'abbiamo ridotta, la nostra tendenza è
piuttosto deflazionista. Bilancio dello Stato? Il bilancio dello
Stato non solo è in pareggio, ma è in avanzo
notevolissimo. Dunque procedendo per eliminazione, nessuno di questi
fattori è la causa dell'anemia. Bisogna continuare nell'esame
delle cause, e allora veniamo a un punto che è quello della
bilancia dei pagamenti di cui è parte preponderante la
bilancia commerciale.
(segue...)
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