(segue) La difesa della lira e i problemi dell'esportazione
(8 luglio 1926)
[Inizio scritto]
Mi sono preparato a questa
riunione studiando molto attentamente questo volume irto di cifre che
si chiama: «Statistica del commercio di importazione e di
esportazione dal primo gennaio al 31 dicembre 1925». É
una lettura interessantissima, che consiglio a tutti. Intanto io
voglio dire una cosa: che non bisogna, innanzi alle cifre, restare
come gli assorti in contemplazione, perché le cifre non
possono essere interpretate in maniera assoluta e dogmatica.
Ho fatto fare un calcolo per
stabilire la differenza tra le nostre cifre e quelle degli altri a
proposito di importazioni e di esportazioni. Da questo calcolo si
vede come si verifichino taluni curiosi e singolari divari. La
Ceco-Slovacchia, per esempio, dice che importa da noi per 537 milioni
di lire; le nostre statistiche accusalo invece 172 milioni di lire.
La Francia, press'a poco, non ha differenza: accusa due miliardi e 75
milioni; noi accusiamo due miliardi e 19 milioni. La differenza è
di circa 60 milioni soltanto. La Germania invece dice nelle sue
statistiche che noi esportiamo in Germania per due miliardi e 986
milioni di lire; viceversa la nostra statistica riduce questa cifra a
due miliardi e 27 milioni di lire. La Gran Bretagna dice che noi
esportiamo in Gran Bretagna per due miliardi e 360 milioni di lire;
viceversa noi diciamo che si tratta soltanto di un miliardo e 875
milioni. La Jugoslavia dice 707 milioni, noi 496. Gli Stati Uniti
dicono due miliardi e 556 milioni, noi un miliardo e 188 milioni.
Totale: essi, gli altri, dicono 12 miliardi e 519 milioni di lire;
noi diciamo 10 miliardi e 91 milioni di lire: c'è una
differenza di due miliardi e 428 milioni.
Dinanzi a questo divario, bisogna
domandarsene il perché. È perché i sistemi
statistici sono diversi nei vari Paesi? Entra in queste cifre o non
entra il gioco dei cambi? Sono difettosi i nostri accertamenti? C'è
una tendenza negli esportatori a dire meno? A decurtare cioè
le cifre per sfuggire alle indagini fiscali? Tutte queste cause
possono essere messe in conto e si può anche concludere che
facendo una tara del 50 per cento fra la nostra statistica e quella
degli altri v'è un vantaggio a nostro favore di un miliardo e
mezzo che diminuisce il deficit totale della nostra bilancia
commerciale.
(segue...)
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