Per la sede romana della Società degli Autori
(1 agosto 1926)
La Società
Italiana degli Autori trasferì la sua sede centrale da Milano
a Roma. La sede romana fu inaugurata il 1° agosto 1926, alla
presenza di S. E. il Capo del Governo, il quale - in risposta alle
parole del Presidente, Sen. Vincenzo Morello - pronunciò il
presente discorso. In esso - pur attraverso le cure statali,
economiche, politiche e militari - Egli mosti il suo perenne vigile
desiderio di suscitare le forze dello spirito, e indicò agli
scrittori italiani quelle vie gloriose che Egli doveva segnalare ai
loro spiriti, con chiara energia, otto anni dopo, quando la Società
degli Autori celebrò il proprio cinquantenario.
Signor Presidente!
Voglio dirvi in primo luogo che
avete fatto un discorso bello, perché breve e perché
conteneva tutto quello che doveva dire. Non ho bisogno di dirvi che
vi sono grato delle espressioni che voi avete pronunciato a mio
riguardo. Voglio aggiungere che la cerimonia odierna è
importante, non dirò storica, perché si è un po'
abusato di questo vocabolo, ma importante, perché dopo mezzo
secolo di unità ecco Roma, che come capitale della Nazione,
conquista il suo diritto, che è di portare a sé tutto
quello che ha carattere nazionale. Evidentemente una volta ciò
era difficile, oggi è facile, oggi si può portare la
Società degli Autori a Roma, come si può portare a Roma
la facoltà unica di emissione senza che sorgano proteste o
lagnanze o rammarichi.
Le conclusioni sono due: 1°)
che Roma comincia ad esercitare il suo diritto di capitale; 2°)
che il popolo italiano è perfettamente convinto che così
deve essere e che così sarà per il futuro.
È molto simpatico che le
città che vengono in qualche modo mutilate siano le prime a
dirsi soddisfatte e che riconoscano l'inevitabilità di questi
fatti compiuti. Roma ha magnifici palazzi — come questo per
esempio — che possono ospitare o ospiteranno istituzioni a
carattere nazionale.
(segue...)
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