(segue) Per la sede romana della Società degli Autori
(1 agosto 1926)
[Inizio scritto]
Voi avete l'obbligo di adempiere a
questo compito. E come gli scrittori del Risorgimento fecero
conoscere i dolori, la schiavitù e le speranze dell'Italia,
così gli scrittori del dopoguerra e del Fascismo debbono far
conoscere questa nostra Italia in tutte le manifestazioni delle sue
attività e multiforme vita. Son sicuro che voi assolverete
nobilmente questa missione e in questa certezza vi prego di gradire
il mio augurio e il mio fraterno saluto.
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