(segue) Al Congresso della strada
(13 settembre 1926)
[Inizio scritto]
Le statistiche del carreggio così
opportunamente ordinate dal mio amico e collega il ministro dei LL.
PP. on. Giuriati, ci permettono di conoscere le zone stradali di più
intenso traffico e la intensità di logorio delle carreggiate;
è dimostrato che il movimento automobilistico ha raggiunto,
lungo alcune strade in prossimità di grandi centri
3300,veicoli in sole 15 ore di osservazione; basta enunciare queste
cifre per additare una delle maggiori cause di logoramento delle
strade.
Il Governo fascista ha già
predisposto fino dal 1923 una riforma dell'ordinamento stradale,
distinguendo nettamente la viabilità maggiore dalla minore,
coordinando fra loro in sistema organico le arterie di grande
traffico, consentendo alle provincie una ingerenza maggiore del
passato nella viabilità sotto il controllo degli enti pubblici
maggiori tecnicamente ed amministrativamente più idonei.
La conservazione delle strade si
avvantaggierà di questo nuovo ordinamento che,
fondamentalmente buono, sarà condotto a perfezione maggiore,
traendo partito dalla esperienza fatta da nuovi studi compiuti e dai
fatti raccolti in questo periodo della sua applicazione. Giustamente
è stato riconosciuto dal congresso principio comune a tutti i
Paesi ed a tutte le strade, quello di coordinare ai risultati del
censimento stradale la costruzione di nuove strade ed i mezzi di
manutenzione delle strade esistenti; è su questa base che si
svolgerà l'azione futura dello Stato italiano in tema di
viabilità. Come l'Italia intenda risolvere il dibattito
sull'opportunità di creare apposite strade da riservarsi al
traffico automobilistico è già dimostrato dai fatti.
L'autostrada da Milano ai Laghi è
già aperta al transito da qualche tempo; sono state concesse
la Milano-Bergamo, la Napoli-Salerno, sono allo studio la
Torino-Milano, la Sanremo-confine francese, la Roma-Ostia.
(segue...)
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