Italia e Romania
(16 settembre 1926)


      Il 16 settembre 1926 fu firmato a Palazzo Chigi il patto di amicizia e di collaborazione fra l'Italia e la Romania. In tale occasione, S. E. il Capo del Governo rivolse al generale Averescu, Presidente del Consiglio romeno, le seguenti parole:

      Signor Presidente!
      In nome del Governo di S. M. e di tutta la Nazione italiana le porgo il più cordiale benvenuto a Roma, che apprezza profondamente la dimostrazione di amicizia data all'Italia dalla Romania con la gradita visita di V. E.
      Ella si è reso interprete dell'aspirazione del popolo romeno, che vuole stringere ancora più intimi e cordiali rapporti col nostro Paese ed io sono stato lieto di poterle provare che da parte nostra vi è perfetta comunità di propositi, firmando oggi con V. E. il Patto di amicizia e collaborazione che traduce in forma concreta i nostri reciproci sentimenti e ne stabilisce la reale portata nella situazione politica internazionale. Tutto concorreva a favorire questo armonico sviluppo di relazioni fra due popoli uniti dalle comuni origini, dalle comuni memorie e da tanta affinità di lotte e di sacrifizi, specie nell'ultimo periodo della loro storia.
      Se la colonna Traiana, che sorge nel mezzo dell'Urbe, è viva testimonianza delle indistruttibili vestigia romane in Oriente, la lupa capitolina, posta nel centro della vecchia Bucarest, attesta dell'amor filiale con cui queste gloriose discendenze guardano ancora e sempre alla gran Madre latina. L'epopea di liberazione nazionale vissuta dalla Romania, conservando attraverso i secoli e malgrado ogni vicenda il carattere della sua latinità, ancora oggi riempie di fraterno orgoglio Romeni e Romani.
      E l'Italia è fiera di ricordare che, anche durante il travaglio del suo risorgimento, ha rivolto il suo pensiero alle sorti della Nazione romena, la cui rinascita quasi contemporaneamente si andava compiendo. L'ultima grande guerra, mettendo Romania ed Italia a fianco a fianco, ha ancor più sigillato la loro amicizia.

(segue...)