(segue) Al popolo di Roma per il XXVIII Ottobre
(28 ottobre 1926)
[Inizio scritto]
(Acclamazioni entusiastiche e
prolungate che interrompono l'oratore).
Non è questo il viatico che
voi mi assegnate in quest'ora?
(La folla urla: «Sì!»).
Siete voi pronti ancora, come
sempre, a fare tutto quello che vi dico per la grandezza e la potenza
del popolo italiano?
(In un urlo solo, come un
giuramento, la folla ripete: «Sì!»).
Alzate i vostri gagliardetti,
alzate le vostre mani. Salutiamo i martiri della Rivoluzione fascista
e continuiamo il cammino verso la più grande Patria di domani.
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