Agli avanguardisti per il XXVIII ottobre
(28 ottobre 1926)
Il quarto
anniversario della Marcia su Roma trovò il Paese ancora
fremente per i recenti attentati, tutto dominato dallo spirito
mussoliniano, in un'atmosfera ardente e serena. La celebrazione ebbe
particolare rilievo. Mentre in tutta Italia si dava lettura del
Messaggio lanciato dal Duce in tale occasione, Egli celebrava
personalmente in Roma il glorioso anniversario. Alla mattina, verso
le 11, al Colosseo, si adunavano gli avanguardisti venuti da tutte le
regioni dell'Italia centrale. Questo spettacolo giovanile,
d'incomparabile bellezza, era la prima parte delle celebrazioni: ad
essa seguirono poco dopo le manifestazioni di Piazza Colonna. Agli
Avanguardisti adunati al Colosseo, il Duce rivolse il seguente
discorso:
Avanguardisti!
Non è senza una ragione che
io ho voluto convocarvi in Roma nel IV anniversario della Marcia
gloriosa! non è senza ragione che tra tutti i luoghi onusti di
gloria che Roma vanta, come suo incomparabile privilegio dinanzi al
mondo, io abbia scelto il Colosseo, questo immenso monumento, questa
testimonianza imperitura di Roma. Voi siete l'aurora della vita, voi
siete la speranza della Patria, voi siete soprattutto l'esercito di
domani. (Vivissimi applausi).
Sin da questo momento dovete
vivere con la fede tesa verso i destini della Patria. Voi non avete
potuto vivere la grande gesta della guerra vittoriosa, pochi di voi
hanno potuto vivere la seconda guerra, non meno necessaria e non meno
vittoriosa della prima. (Acclamazioni).
Questa seconda guerra è
l'orgoglio, è il privilegio dei vostri camerati più
anziani che l'hanno vissuta e l'hanno combattuta e l'hanno vinta a
prezzo di sanguinosi sacrifici, poiché senza sforzo, senza
sacrificio e senza sangue nulla si conquista nella storia (Ovazioni).
(segue...)
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