Nell'ottavo anniversario dei Fasci
(27 marzo 1927)
Il 27 marzo 1927
si celebrò in tutta Italia l'ottavo anniversario dei Fasci (23
marzo 1919). In tale occasione il Duce disse poche parole agli
avanguardisti romani adunati in Piazza del Popolo, e nella stessa
giornata parlò agli Ufficiali ciechi di Guerra. Le parole agli
avanguardisti sono le seguenti:
Camicie Nere!
Questa cerimonia con la quale voi
entrate nella vita civile e nell'organismo della Milizia, deve
restare per sempre incancellabile nel vostro ricordo!
Oggi avete levate le vostre mani
in segno di giuramento e al giuramento non si viene mai meno: in
nessuna circostanza, per nessun motivo!
Per il Re!
Per l'Italia!
Per il Fascismo!
A noi!
Ricevendo poi al
Viminale gli Ufficiali ciechi di Guerra, presentati dall'on. Carlo
Delcroix, S. E. il Capo del Governo pronunciò il seguente
discorso:
Signori Ufficiali! Camerati!
Sono lieto di accogliervi in
questa casa della mia quotidiana fatica ed in questo giorno in cui
tutto il popolo italiano, disciplinato e concorde, festeggia l'evento
che segnò la sua rinascita. Sono lontanissimi i tempi tristi,
in cui molti disperarono e si sbandarono e molti soffrirono e
combatterono. Voi siete fra questi che avete la gioia di vedere, di
intenzionalmente vedere; il vostro sacrificio non è stato
vano. Quei tempi sono tramontati per sempre, i cadaveri del passato
non potranno risorgere dai loro sepolcri imbiancati e vi dico che mai
più torneranno ore di tristezza per chi, come voi, ha servito
la Patria, offrendole il dono più prezioso e caro: la luce. Io
ho voluto che voi rientraste nell'Esercito, non solo perché
potete dare ancora fervore di passione e di opera, ma soprattutto
perché è bene che le giovani generazioni vi vedano, che
voi siate di esempio e di monito, ed ognuno possa imparare fino a che
punto si può fare sacrificio alla Patria.
(segue...)
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