(segue) Alla Conferenza Internazionale del grano
(25 aprile 1927)
[Inizio scritto]

      Quest'opera viva ed alacre, che il Governo italiano ha accolto con piacere e nella misura del possibile appoggiata, raccomandava singolarmente l'Istituto come organo più idoneo a prendere sotto i suoi auspici la Conferenza internazionale del grano.
      Ma un'altra ragione più particolare e dirò specifica imponeva questa designazione. L'Istituto aveva da tempo iniziato una vastissima indagine sul clima del grano, indagine affidata ad uno dei suoi ex funzionari e i cui risultati si trovano descritti nella monografia che costituisce la relazione sul primo tema della Conferenza.
      Ora, il concetto informatore di questa grande inchiesta quanto rigorosamente scientifica, altrettanto è feconda di pratiche applicazioni. Si tratta del principio fondamentale di agraria, secondo il quale il rendimento di una pianta non è un valore assoluto, ma è la risultante del rapporto tra la capacità produttiva congenita in essa pianta, e la sua forza di resistenza alle difficoltà e alle ostilità opposte dall'ambiente fisico.
      Il quesito è stato posto per il frumento a 80 Paesi e 80 Paesi hanno indicato soluzioni concrete. Ecco dunque, già pronte le basi di quell'azione internazionale che si vorrebbe talvolta proscrivere come chimera dall'ambito della tecnica agraria e che qui si presenta invece con suggestivi richiami di esperienze, il cui valore scientifico è incontrovertibile.
      Ecco dunque la possibilità di procedere alla coordinazione di così fatte esperienze mediante un'ampia rete di osservatori di ecologia agraria, che potrebbero, facendo centro all'Istituto internazionale di agricoltura, operare al conseguimento degli scopi principali che saranno additati dalla Conferenza.
      Oltre questa importante investigazione tecnica e oltre questi risultati nel campo delle ricerche generiche ed ecologiche, l'Istituto aveva predisposto tempo fa un'altra indagine, sospesa per difficoltà formali, con cui si mirava a integrare e armonizzare in una visione generale il problema granario e, data l'esperienza in tutti i Paesi e in tutti i campi, da quello agronomico a quello commerciale, da quello demografico a quello economico-sociale.

(segue...)