(segue) Alla Conferenza Internazionale del grano
(25 aprile 1927)
[Inizio scritto]

      Vorrei che il contributo dato dal mio Paese alla soluzione del grande problema potesse comunque stimolare e incoraggiare questo mirabile impulso di cooperazione internazionale volta a più certe e tangibili conquiste che non sono le meno ideali. Questo impulso non nasce da formule astratte, ma da una forza primigenia e immanente, come primigenia e immanente, al di sopra di ogni consenso, di là da ogni confine, è il vincolo di affetto che lega l'uomo alla terra, madre e comune sorgente di vita, di forza e di felicità.
      In nome di questo indiscutibile vincolo umano, in vista di questo altissimo fine, che sublima nella santità del lavoro comune, la rude fatica quotidiana delle moltitudini di agricoltori sparsi per tutto il mondo, rinnovo a voi tutti, membri effettivi, membri partecipanti e osservatori, il mio più cordiale saluto e dichiaro aperta la Conferenza internazionale del grano.