L'amicizia fra l'Italia e lo Yemen
(28 giugno 1927)
Il 27 giugno 1927,
una missione yemenita - la prima ambasceria inviata dallo Yemen in
paese europeo - avente a capo uno dei figli del Re, fu ricevuta prima
a San Rossore da S. M. Vittorio Emanuele III e poscia da S. E. il
Capo del Governo, che le rivolse il saluto seguente:
Altezza Reale!
Io sono veramente lieto di
ricevere qui a Roma V. A. R. e il suo seguito e di potere esprimere
personalmente i miei sentimenti di viva e sincera amicizia.
L'incarico che è stato dato a V. A. R. dal suo Augusto
Genitore è riuscito oltremodo gradito al Governo italiano e io
la prego di volere porgere al grande Re dello Yemen i più
calorosi ringraziamenti del Governo e della Nazione italiana anche
perché S. M. nell'affidare tale incarico a V. A. R., suo
diletto figliuolo, non poteva scegliere migliore e più degno
rappresentante.
Le cortesi e simpatiche parole che
V. A. R. ha voluto rivolgere a me, come Capo del Governo italiano,
per l'opera che ho svolto, che intendo fermamente continuare a
svolgere pel bene del mio Paese e per la pace e la tranquillità
del mondo, mi hanno commosso. Sono stato particolarmente felice di
udirle, perché esse mi dimostrano che gli intendimenti cui si
ispirale gli scopi che persegue il Governo italiano nella sua azione
politica sono pienamente compresi ed apprezzati nel vostro Paese e
dalla profonda saggezza del suo Augusto Sovrano.
La reciproca comprensione è
la base più sicura dell'amicizia dei popoli; ed è essa
che genera la fiducia indispensabile al rinsaldamento e allo sviluppo
delle loro relazioni. In queste condizioni l'amicizia fra i nostri
due Paesi, forti della loro indipendenza e fieri delle gloriose
antiche loro tradizioni, potrà portare un grande contributo al
loro benessere ed al loro pacifico sviluppo, insieme a quello di
tutto il mondo islamico, cui l'Italia è legata da tanti
vincoli d'interesse e di simpatia.
(segue...)
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