(segue) Per la mostra del grano
(9 ottobre 1927)
[Inizio scritto]

      Affermo senza false modestie, in faccia a tutta la Nazione, che il Governo fascista ha fatto nei mesi estivi del 1927 per l'agricoltura italiana quello che non è stato fatto in 50 anni dagli altri Governi.
      Accanto a questi provvedimenti concreti, e trascuro i minori, il Governo fascista ha dichiarato la sua volontà circa la stabilità della lira. Volontà che nessuno deve mettere nemmeno vagamente in dubbio, anche perché è stata già messa alla prova tutte le volte che la speculazione ha tentato inutilmente di violare i termini fissati tra 89 e 90. Gioverà dire, per gli spiriti eternamente pencolanti e dubitativi, che, mentre non è facile e può essere impossibile trattenere una moneta che precipita, è molto più facile tenere ferma una moneta che abbia tendenze opposte, perché, in questo caso, la tecnica non ha misteri. L'economia agricola può dunque adeguarsi a questa ferma e lunga stabilità.
      A che punto è la crisi? È mia convinzione che il punto culminante sia sorpassato. Nei campi si lavora. I contadini non sono stupidi come quel tale che credette di punire la moglie tagliandosi gli attributi della virilità. Chi non semina non raccoglie, né poco né molto. I contadini non sono dei disertori, né in pace né in guerra. Ma lavorare non basta. Bisogna preparare il terreno, con le necessarie concimazioni. Ma seminare non basta: bisogna seminare bene e in tempo. Io che conosco da vicino i contadini, io che li stimo e li amo fraternamente, non ho mai creduto, anzi non ho mai dato peso alcuno a talune voci disfattistiche che si facevano circolare artatamente nelle campagne e nelle città, allo scopo di deprimere gli animi e di sabotare il Regime.
      La verità confortante è che i contadini sono tranquillamente al lavoro in ogni parte d'Italia. Ho qui i rapporti in data 1° ottobre mandatimi dai direttori delle Cattedre Ambulanti di agricoltura. C'è ancora qua e là qualche zona grigia o qualche residuale incertezza, ma l'enorme massa del sano esercito rurale è solida nei ranghi e pronta pei campi, per la nuova sacra fatica. La lettura di queste risposte è assolutamente necessaria a premio dei buoni e a confusione dei malvagi. Comincio dalla Sicilia, il granaio di Roma e d'Italia.

(segue...)