(segue) Per la mostra del grano
(9 ottobre 1927)
[Inizio scritto]
La battaglia del grano non si
vince in un anno. Ma la possibilità di vincerla esiste.
Nessuno mette ormai più in dubbio che è possibile di
aumentare il rendimento medio per ettaro. Bisogna che il grano
diventi, dovunque è possibile, una coltura intensiva. Bisogna
generalizzare i casi e le zone di alto rendimento unitario. Nella
rivista Le Champagne dell'agosto 1927 si ammette la possibilità
di arrivare al record di 100 quintali per ettaro. È mia
persuasione profonda che l'agricoltura italiana può ancora
avanzare e di molto sulla strada della perfezione e del rendimento. I
premi che avrò fra poco il piacere e l'onore di distribuire
sono la dimostrazione di quel che possa un'agricoltura che applica
con convinzione e con intelligenza i progressi ed i ritrovati della
scienza e della tecnica moderna.
Agricoltori italiani!
Questa prima mostra nazionale del
grano è una rivelazione, è una solenne testimonianza.
Il suo significato non è soltanto d'ordine economico ma
d'ordine politico e morale. Senza la collaborazione delle classi e la
pace nei campi, realizzata e garantita dal Regime fascista, i
progressi dell'agricoltura sarebbero stati più lenti e, forse,
impossibili. Addito alla riconoscenza della Nazione, non solo i
valorosi agricoltori che sto per premiare, ma tutti gli agricoltori
d'Italia affratellati in questa gara di elevazione e di conquista.
Questa vecchia terra italiana può dare il pane ai suoi figli
di oggi e di domani, quando gli uomini sappiano armonizzare in essa
questi elementi: il sole, l'acqua, il lavoro e la scienza.
Prima di chiudere questo già
troppo lungo discorso, voglio tributare il mio ringraziamento ed il
mio plauso ai membri del Comitato permanente del grano, agli
organizzatori di questa riuscitissima mostra, ai tecnici agricoli, ai
cattedratici, alle Federazioni degli agricoltori e dei Sindacati, a
tutti coloro che nella teoria e nella pratica contribuiscono al
progresso dell'agricoltura italiana. Con convinzione sempre più
decisa circa l'imperiosa necessità di una politica rivolta
prevalentemente e sistematicamente allo sviluppo dell'economia rurale
della Nazione, dichiaro, in nome del Re, aperta la prima mostra del
grano.
(segue...)
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