(segue) La vittoria della Lira
(21 dicembre 1927)
[Inizio scritto]

      «Cittadini, Camicie Nere, ho già detto quello che intendevo di dire e ritengo che avrà una grande eco. Così finiranno le ciarle insulse del disfattismo vile che individueremo e che colpiremo senza pietà, e nessuno ci farà indietreggiare sulla strada che noi dobbiamo fermissimamente seguire.»
      Da quel giorno la sorte della lira fu decisa. Ci fu un immediato miglioramento delle quotazioni. I successivi provvedimenti legislativi del settembre confermarono la tendenza. I cambi continuarono a migliorare e nei mesi che seguirono, da un massimo di 158,18 lire per sterlina, scesero a 84 per sterlina, per quindi fissarsi nella quotazione prescelta dal Governo di 80-90 lire per sterlina.
      Il Consiglio dei Ministri quindi può constatare che la difesa della lira proclamata a Pesaro è stata vittoriosa su tutta la linea:
      1°) perché ha spezzato per sempre le reni alla speculazione deprezzativa della lira;
      2°) perché ha di conseguenza rivalutato la lira di 58 punti nei confronti delle quotazioni massime di una sola giornata dell'agosto 1926; di 28 punti nei confronti delle quotazioni degli anni 1925-primi mesi del 1926; di 15 punti nei confronti delle quotazioni del novembre-dicembre 1922.
      Ora un'ulteriore rivalutazione della moneta sarebbe possibile, ma non è desiderabile:
      1°) perché, come è accaduto in altri Paesi, sarebbe il prevalente risultato di forze speculative internazionali;
      2°) perché determinerebbe o una gravissima crisi continuativa o non meno gravi crisi periodiche ai danni dell'economia nazionale;
      3°) perché imporrebbe allo Stato, e quindi ai cittadini contribuenti, oneri insopportabili.

(segue...)