(segue) Per l'Alto Adige
(3 marzo 1928)
[Inizio scritto]
Gli elementi alloglotti dell'Alto
Adige non possono sentirsi estranei all'organismo italiano, perché
hanno parità di diritti con tutti gli altri cittadini nella
grande organizzazione sindacale corporativa dello Stato. Dagli
albergatori ai commercianti, dagli artigiani ai contadini, tutti
partecipano alla vita delle grandi organizzazioni nazionali.
Il Regime fascista è andato
verso queste popolazioni con animo fraterno. Un fatto tipico lo
dimostra: i mutilati ed invalidi di guerra dell'ex-Esercito austriaco
sono membri della nostra stessa organizzazione nazionale ed hanno
pensione di guerra uguale a quella dei mutilati ed invalidi
appartenenti all'Esercito italiano. Lo stesso trattamento di parità
lo abbiamo applicato agli orfani di guerra ex-austriaci.
Non è questo un atto
profondamente cristiano? o cristiano-sociale d'oltre Brennero? È
questa la barbarie fascista? o consiste nel fatto di avere, secondo i
principi della nostra Rivoluzione, soppresso anche nella provincia di
Bolzano i consigli comunali, come è avvenuto nelle altre
novantuna provincie del Regno? o nel fatto di aver portato duecento
bambini poveri di famiglie tedesche a fortificare la loro salute
sulle sponde del Tirreno?
Che non esista una pressione del
Governo fascista lo dimostrano in maniera luminosa le cifre seguenti:
gli asili infantili italiani sono cinquantacinque e sono frequentati
da circa tremilacinquecento bambini. Le scuole elementari italiane
hanno settecentottanta classi, frequentate da circa
quindicimiladuecento bambini. Le scuole medie e superiori italiane,
che sono dodici pubbliche e sette private, sono frequentate da
milleottocentocinquanta scolari. Ma v'è una cifra ancora più
significativa. I corsi di italiano per uomini adulti sono ben
centonovantatré con oltre tremilaottocentotrentacinque
frequentatori, i quali con una volontà simpatica e lodevole
sentono il bisogno, essendo ormai diventati irrevocabilmente
cittadini italiani, di imparare la lingua della loro nuova Patria. Si
può affermare che le nuove generazioni della provincia di
Bolzano comprendono e parlano italiano.
(segue...)
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