(segue) Per l'Alto Adige
(3 marzo 1928)
[Inizio scritto]
A questo punto taluno può
chiedere: Se mancano ragioni d'ordine internazionale e motivi
d'ordine particolare, come si spiega questa improvvisa manifestazione
del Consiglio nazionale austriaco e del Cancelliere Seipel? Anzitutto
non è improvvisa, ma è il momento culminante di una
campagna che dura da anni, dalla fine della guerra, e si è
accentuata da quando fu creata la provincia di Bolzano. La verità
è che il germanesimo grida perché sente che davanti
alla volontà fredda e al sistematismo tenace dell'Italia
fascista la partita è perduta. Già voci germaniche di
autorevoli scrittori e giornalisti giungono pubblicamente a questa
constatazione. Un popolo che aumenta e che cresce, satura facilmente
le sue Zone di frontiera.
Qui, conviene di proclamare che
l'Italia non è andata a prendere, bensì a portare un
contributo possente di civiltà nella provincia di Bolzano.
L'Italia vi ha intrapreso lavori giganteschi, vi ha profuso milioni a
centinaia. È l'Italia che sta procedendo alla elettrificazione
della Bolzano-Brennero con grande vantaggio del traffico
internazionale. Per l'energia elettrica necessaria sono in
costruzione due impianti: l'uno di quaranta, l'altro di
duecentosettanta, dico duecentosettanta mila cavalli, dei quali
centonovantacinque mila potranno essere utilizzati dall'industria
privata; spesa totale: trecento milioni, operai impiegati cinquemila.
È curioso che durante i lavori furono trovate monete romane
dei primi secoli dell'Impero. È in Regime fascista che è
stato costruito il colossale stabilimento della Montecatini presso
Merano, i cui prodotti azotati giungono sino alle Indie e al
Giappone. È l'Italia fascista che ha iniziato la bonifica
della Val d'Adige e vi ha portato i primi nuclei di coloni delle
vecchie provincie. È il Regime fascista che, non più
tardi di due mesi fa, ha erogato undici milioni alle casse rurali
della provincia, salvando migliaia di contadini tedeschi dalla
miseria. È il Regime fascista che ha, con opportuni anticipi,
salvato la Cassa di risparmio di Merano. Altri milioni vengono spesi
per i boschi, per le strade, per i fiumi.
(segue...)
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