(segue) Per l'Alto Adige
(3 marzo 1928)
[Inizio scritto]
Questa intensa e civile attività
dell'Italia ha la sua maggiore manifestazione a Bolzano, dove si
stanno costruendo il palazzo del Governo, imponenti gruppi di case
per i dipendenti dello Stato, un padiglione dell'ospedale civile, la
nuova stazione, un asilo infantile, la caserma dei carabinieri, la
Casa dei Balilla, un edificio scolastico e il monumento della
Vittoria, che sarà inaugurato con la più grande
solennità il 24 maggio.
La portata ideale e materiale di
questa formidabile attività del Regime nella nuova provincia,
è stata compresa oltre Brennero. Gli elementi estremi del
pangermanesimo levano grida disperate, per galvanizzare una questione
già finita. Si sente, oltre Brennero, che tra pochi anni nella
provincia di Bolzano, i residui elementi di discendenza tedesca
saranno fieri di essere cittadini della grande Patria fascista e solo
saranno riconoscibili dalle desinenze dei nomi, se li avranno
conservati. Ciò accade perché è nell'ordine
logico e fatale delle cose, ordine segnato dalle vette delle
montagne, dal corso dei fiumi, dai vaticini di Dante e di Mazzini,
dal sacrificio dei martiri antichi e recenti, dal sangue versato
durante tre anni di guerra durissima da intere generazioni di
italiani.
Converrà, forse, ora, di
ribattere talune delle molte insulsaggini stampate oltre Brennero in
questi giorni? Che cosa importa a noi dei ludi cartacei che avranno
luogo in altri Paesi? Il Fascismo non è un articolo di
esportazione. Se l'Europa vuole sempre più gravemente
infettarsi dei mali da cui noi siamo guariti, questo ci renderà
più vigilanti nel difenderci dal più diffuso contagio
con ogni arma. Società delle Nazioni? Ginevra? Vane speranze!
Se il Consesso ginevrino si inoltrasse nel labirinto delle cosiddette
minoranze, non ne uscirebbe più. Gli stessi accusatori di oggi
potrebbero essere trascinati, e giustamente, sul banco degli
accusati. Ed allora? È tempo di dire, e sarà forse
l'ultima volta, che ogni manifestazione d'oltre Brennero è
inutile e dannosa. È tempo di dichiarare che i discorsi
insolenti, le insinuazioni odiose, le ingiurie volgari, non hanno che
un risultato, quello di accelerare il «giro» della vite
fascista, e l'altro di spalancare un abisso tra popoli vicini.
(segue...)
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