(segue) Agli Industriali
(22 giugno 1928)
[Inizio scritto]

      Camerati! Signori!
      Sulla crisi e sul suo andamento vi ha parlato il vostro Presidente. Crisi vi sono state e vi saranno sempre. È perfettamente comprensibile che, prima della guerra, le crisi economiche raramente avessero carattere di universalità; è perfettamente comprensibile che la guerra mondiale abbia determinato una crisi mondiale. Ma io credo che siano già in atto gli elementi risolutivi della crisi. Li voglio brevemente accennare. Prima di tutto, la pace politica tra le Nazioni. Dopo la guerra vi sono stati dei conflitti fra Stati, conflitti che, come quello russo-polacco o greco-turco, possono dirsi periferici. È da prevedere però che la pace non sarà turbata fra le grandi Nazioni d'occidente, che sono quelle che danno l'indirizzo alla civiltà del mondo.
      Dopo la pace politica, la pace sociale. Assistiamo all'eclissi della lotta di classe. Dopo l'ultimo sciopero dei minatori inglesi, le classi europee sono entrate in un periodo di stasi. D'altra parte, ben più irreparabile che l'eclissi della lotta di classe, è l'eclissi del socialismo come dottrina e come pratica. Per uno di quei paradossi che sono abbastanza frequenti nella storia, la rivoluzione russa si è risolta nell'impreveduta e imprevedibile apoteosi del capitalismo, che è diventato capitalismo di Stato. Lo Stato socialista è, infatti, uno Stato capitalista all'ennesima potenza. Tutto il resto, dai salari che sono pagati non secondo i bisogni, ma secondo la capacità, alla Borsa dove si commerciano titoli e monete, tutto il resto è, dicevo, come nel vecchio mondo, illuminato dal vecchio sole del passato.
      Altro fondamentale elemento risolutore della crisi è il ritorno alla parità aurea delle monete europee. A tale proposito non posso che definire grottesca la voce che il Governo italiano penserebbe a «rivedere» in peggio la quota di stabilizzazione, in vista di quello che si prepara in Francia, e chiamo senz'altro criminosi i tentativi di svendita di lire a tale scopo.

(segue...)