Ai mutilati allogeni
(2 luglio 1928)
Il 2 luglio 1928,
i mutilati allogeni dell'Alto Adige furono ricevuti in Roma da S. E.
il Capo del Governo. Verso di loro erano stati presi generosi
provvedimenti assistenziali e la loro visita di ringraziamento faceva
parte delle manifestazioni d'un pellegrinaggio che dava modo ai
mutilati di conoscere Roma antica e moderna, di vedere il mare di
Ostia e di ascoltare la messa in San Pietro. Alle parole del loro
rappresentante il Duce rispose nei termini seguenti:
Roma che durante i tre millenni
della sua storia ha accolto tra le sue mura immortali tante genti, vi
ha manifestato la sua simpatia. Alcune settimane or sono giunsero a
Roma i rappresentanti delle Associazioni economiche della Provincia
di Bolzano: gli agricoltori, i commercianti, gli industriali, gli
albergatori. Io dissi loro che i cittadini italiani, quando compiono
il loro dovere, hanno tutti eguali diritti. Io non faccio distinzione
tra i cittadini dell'una e dell'altra provincia; tutti i cittadini
debbono essere ugualmente leali e devoti alle leggi della Nazione.
Il fatto stesso che voi vi
sentiate fieri di appartenere all'Associazione mutilati e invalidi di
guerra è molto significativo e deve essere interpretato al suo
giusto valore. Il Governo fascista è un Governo di forza, di
lealtà e di giustizia. La forza deve essere sempre
accompagnata dalla giustizia e il Governo fascista si tiene su questa
direttiva.
Sono sicuro che voi non
dimenticherete questo pellegrinaggio che avete fatto a Roma; non
dimenticherete i monumenti che avete visitato, il mare che è
apparso a molti di voi per la prima volta, i monumenti di cui avete
sentito parlare, ma dei quali forse non supponevate la gigantesca
imponenza. E, soprattutto, sono sicuro che resterà nei vostri
cuori l'impressione della simpatia con la quale non solo i vostri
compagni mutilati, ma tutta la città vi ha accolto, simpatia
che io vi rinnovo.
(segue...)
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