(segue) Una consegna
(22 dicembre 1928)
[Inizio scritto]

      Questo io tenevo a dirvi, poiché tutti sappiano che per il Governo fascista la giustizia nell'amministrazione non è una vana formula abbandonata alle disquisizioni teoriche dei giuristi solitari, ma un programma politico concreto, come ebbi ad affermare ancora una volta in un recente discorso alla Camera.
      È perciò che ho chiamato a presidente del Consiglio di Stato lo studioso serio, che non aveva bussato per entrarvi a nessuna anticamera. Con queste poche parole io ho inteso di dargli pubblicamente la mia consegna: sono sicuro che egli saprà assolverla con fedeltà fascista.