(segue) All'Assemblea quinquennale del Regime
(10 marzo 1929)
[Inizio scritto]

      Ciò stabilito, mi sia permesso aggiungere, — per quell'obbligo di schietta sincerità che mi assiste sempre —, che l'esperimento corporativo non poteva essere totale in questa elezione.
      Essendo interesse del Regime di ricondurre alla Camera almeno 200 deputati uscenti, la ripartizione corporativa ne ha sofferto, e ciò spiega come talune organizzazioni abbiano avuto un numero di posti superiori alla loro consistenza e altre, invece, minore. Ma questo inconveniente verrà ulteriormente ridotto e forse eliminato del tutto nel 1934. Tuttavia i deputati nuovi sono 200 circa. È perfettamente umano che taluno dei 600 esclusi proclami ai quattro orizzonti che la lista non è perfetta, che non tutti i componenti di essa sono perfetti, anzi, nessuno, me compreso. Coloro che covavano la speranza della medaglietta fatidica e non hanno poi visto apparire tale aureo dischetto, sono in uno stato d'animo di delusione. Passerà. Il mondo non è tutto a Montecitorio.
      Voglio però dichiarare, a giusta tutela politica e morale dei candidati e a mortificazione dei pochi vociferatori delusi, che il Gran Consiglio ha tenuto conto delle designazioni partite dalle organizzazioni, ha fatto poche aggiunte e ancora minori esclusioni, e che tutti i candidati sono stati sottoposti ad un severo collaudo. Prima di tutto, dal punto di vista della loro fede fascista.
      Può interessare la ripartizione della nuova Camera dal punto di vista dell'anzianità fascista: su quattrocento candidati ve ne sono 55 che sono del 1919; i tesserati del 1920 sono 54; quelli del 1921, 65; quelli del 1922, 60; quelli del 1923, 50; quelli del 1924, 36; quelli del 1925, 30.
      Su altre osservazioni minori è inutile soffermarsi: basterà dire a coloro che non si ritengono sufficientemente rappresentati, o come categoria o come territorio, che tutto ciò è anacronismo, dal momento che si tratta di un collegio unico nazionale e di una elezione a tipo plebiscitario. Leviamoci ora da queste vacue, solitarie recriminazioni, dove stagna il pettegolezzo dei lettori della vita altrui e, in rapida sintesi, facciamo il quadro dell'azione del Regime nel settennio trascorso.

(segue...)