(segue) All'Assemblea quinquennale del Regime
(10 marzo 1929)
[Inizio scritto]

      Accanto alla magistratura ordinaria è posto il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, per reprimere una particolare attività criminale contro il Regime. Malgrado le favole spacciate a getto continuo dall'antifascismo internazionale, tale Tribunale è stato severo, ma giusto; lo dicono queste veridiche cifre: di 5046 imputati, ben oltre 4000 sono stati assolti. Degli altri, ben 275 sono stati condannati a pene inferiori a dieci anni; uno solo alla pena capitale; 230 saranno liberati entro l'anno. Confrontato coi terrori antichi e contemporanei, quello fascista si scolora. Il Regime è disposto, del resto, col finire delle leggi per la difesa dello Stato, a non prorogarle; è pronto anche ad anticiparne la cessazione, purché l'antifascismo superstite si rassegni all'irrevocabile fatto compiuto, e rinunci a tentativi assurdi, a denigrazioni ridicole e a una letteratura catastrofica in cui il grottesco si accoppia alla malafede.
      Non basta che il popolo sia ordinato e tranquillo all'interno, è necessario che le forze armate gli garantiscano la sua pace e la sua sicurezza. Anche in questo campo il Regime ha tracciato solchi profondi: con una legge ha creato la Commissione suprema di difesa; con un'altra ha stabilito l'organizzazione della Nazione in guerra; con la legge del '25 ha dato il nuovo ordinamento all'Esercito; con quelle del '26 e del '27 gli ha dato uno statuto, mentre nel '28 venivano adottate le norme per l'azione e l'impiego delle grandi unità. Il morale e la disciplina delle truppe italiane sono alti come in nessun altro Paese del mondo.
      I soldati, compiuta la premilitare, vanno alle caserme cantando «Giovinezza». La guerra aveva lasciato un complicato e delicato problema di quadri. Sono stati onorati col ducato e col maresciallato i grandi capitani della Vittoria. Sono stati sistemati gli ufficiali in P. A. S. e quelli esonerati durante la guerra; quelli di complemento sono stati raccolti nell'Unione nazionale ufficiali in congedo. È una grande riserva di uomini che va tenuta aggiornata. I quadri dell'Esercito sono stati migliorati. Le vecchie, gloriose Scuole di Modena e di Torino hanno ripreso la loro nobile missione educativa e formativa.

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