All'inizio dell'Anno Ottavo
(28 ottobre 1929)


      Il 28 ottobre iniziandosi il nuovo anno fascista l'on. Mussolini pronunziò il seguente discorso al popolo di Roma:

      Ufficiali e soldati di tutte le armi! Ufficiali e Camicie Nere! Fascisti dell'Urbe e della provincia!
      Oggi ho voluto parlare più vicino a voi perché le mie parole devono andare diritte ai vostri cuori. Sono stamane particolarmente lieto e fiero! Ricordo la prima sfilata della Milizia sette anni or sono, vicino al Colosseo: la materia era ancora grezza, ma lo spirito era ardente. Sette anni non sono passati invano ed oggi i vostri battaglioni, le vostre legioni sono veramente la espressione splendida di questo nuovo popolo fascista italiano, che è armato nel braccio e ancor più armato nel cuore!
      Voi avete certamente letto, con la dovuta attenzione, il mio messaggio. In esso è detto esplicitamente che il Regime fascista, nei suoi uomini e nei suoi istituti, può superare ed affrontare qualsiasi prova, anche improvvisa. Ripeto al vostro cospetto e in faccia a tutto il popolo italiano, che questa è la verità! È inutile e può essere al fine pericoloso, che si tendano delle insidie per turbare questa magnifica armonia che va da S. M. il Re, da S. A. R. il Principe Ereditario fino agli ultimi casolari degli ultimi villaggi!
      Sette anni non sono passati invano; e davanti a questo complesso di forze e di spiriti, che cosa può ancora la vociferazione vile e perfida di quei pochi che noi abbiamo avuto il torto di non cacciare al muro davanti ai nostri plotoni di esecuzione, nelle giornate dell'ottobre del '22?
      Allora avvenne che i nostri nemici vilmente si squagliarono, si arresero a discrezione. Ma le altre rivoluzioni, dopo sette anni, accusano i sintomi dell'incertezza e della senilità; questo non accade per la Rivoluzione fascista, la quale dopo sette anni ha ancora il coraggio di piantare il piombo razionalizzato dei suoi moschetti nella schiena dei traditori della Patria! Oggi, dopo sette anni, — guardatemi bene in faccia —, oggi dopo sette anni, siamo più giovani, più forti e più implacabili di prima!

(segue...)