(segue) Messaggio per l'anno nono
(27 ottobre 1930)
[Inizio scritto]

      I contribuenti devono sapere che essi saranno lasciati tranquilli perché la mite ed obbediente pecora ha già dato tutta la sua lana preziosa. Restino tranquilli anche e sopra tutto i portatori dei buoni novennali e degli altri titoli di Stato! Mentre il popolo che lavora guarda con accresciuta simpatia al Fascismo, gl'irriducibili sono i rottami della cosiddetta borghesia liberale e professionistica. Taluni di essi sono riusciti negli anni scorsi a infiltrarsi nel Partito o nelle istituzioni del Regime specialmente alla periferia. Camerata Giuriati, voi avete la consegna di snidarli! È zavorra che ci appesantisce la marcia. È gente che può tradire e che nell'intimo tradisce. È meglio averli di fronte che al fianco. Non sono oggi un pericolo, ma sono certamente una molestia, e in dati casi possono diventare una insidia. Il Fascismo è un esercito in cammino; dev'essere dunque garantito con le più elementari misure di sicurezza. I massoni che dormono, potrebbero risvegliarsi. Eliminandoli, si è sicuri che dormiranno per sempre! Anche tutti i residui dei vecchi partiti distrutti vanno considerati con diffidenza e comunque respinti anche dai margini del Regime. Il Regime doveva estendersi e dilatarsi il più vastamente possibile, e questa fu l'opera non dimenticabile di Augusto Turati; ora il Partito deve accentuare invece la sua fisionomia e la sua psicologia di combattimento, poiché il combattimento continua. Non solo, ma non avrà tregua. Più durerà il Regime e più la coalizione dell'antifascismo ricorrerà ai mezzi della disperazione. La lotta fra i due mondi non ammette compromessi: il nuovo ciclo che comincierà con l'anno IX pone ancor più in risalto la drammatica alternativa. O noi o loro. O le nostre idee o le loro. O il nostro Stato o il loro! Il nuovo ciclo è di maggiore durezza! Chiunque lo abbia diversamente interpretato, è caduto in un grave errore d'incomprensione o di fede!

(segue...)