Alla Conferenza del grano
(26 marzo 1931)


      Il 26 marzo S. E. il Capo del Governo ha inaugurato solennemente la Conferenza internazionale preparatoria della seconda Conferenza mondiale del grano, con il seguente discorso:

      Il 25 aprile 1927, aprendo la prima Conferenza mondiale del grano, dicevo che intendimento del mio Governo, nel suggerire l'idea all'Istituto internazionale di agricoltura, era stato di agevolare una cooperazione internazionale organica e continuativa, in un settore ben determinato dell'economia mondiale.
      Oggi vedo, con grande compiacimento — e vedrete anche voi tutti — che, mercé le cure solerti dell'Istituto internazionale di agricoltura, quell'idea ha dato buoni frutti e la desiderata cooperazione è in pieno svolgimento. Il magnifico consesso odierno è la prova di questa volontà di lavoro comune da parte degli Stati, in un campo che le forze ineluttabili del progredimento sociale dovranno sottrarre agli impulsi sregolati delle economie individue, non solo, ma all'intransigenza delle angustie egoistiche, per assoggettarlo alla disciplina delle intelligenze previdenti e preordinanti, dei propositi disinteressati, dei provvedimenti armonici, cui altra cura non muova se non il bene o l'elevamento dell'umanità laboriosa.
      Vi prego di sentire, in questo mio accenno studiatamente rapido, il desiderio e l'augurio che la Conferenza affronti il vasto programma di lavoro che le sta innanzi con un senso di probità spirituale pari al suo alto valore scientifico. Troppo, fin qui, hanno pesato, sulle pubbliche discussioni nazionali e internazionali, intorno all'andamento degli affari economici, logori schemi teoretici, vecchie dottrine o relitti di dottrine, decrepite beghe scolastiche. Lungi da me il proposito di detrarre, come pure si fa da certuni, al valore dei principi economici; ma voi ben sapete come si adoperi sovente il nome di scienza, non solo a legittimare esigenze, oppostamente interpretate, delle grandi e delle piccole competizioni economiche che, soggette al giuoco mutevole degli interessi, sono unicamente materia di arte politica, ma anche a lasciar correre nel mondo improvvisazioni e programmi, che se pure riescono per un poco a farsi largo, non reggono a lungo agli attriti dell'esperienza.

(segue...)