(segue) Decidersi!
(12 gennaio 1932)
[Inizio scritto]

      La Conferenza di Losanna deve giungere a quello che ormai si chiama il «colpo di spugna»; deve concludere con la cancellazione del dare e dell'avere, di quella che Mussolini, nel discorso di Napoli, chiamò la «tragica contabilità della guerra».
      I fatti — diciamo i fatti e non le dottrine o le simpatie — che impongono questa soluzione radicale e che perentoriamente sconsigliano soluzioni provvisorie, sono i seguenti. Anzi tutto le constatazioni e le conclusioni del rapporto del Comitato Consultivo di Basilea. In esso è chiaramente dimostrata la intenibile situazione finanziaria ed economica della Germania. Può darsi che la Germania non abbia mai avuto una straordinaria «buona volontà» di pagare il «tributo» di guerra, imposto a Versaglia; tuttavia pagamenti ne ha fatti, per una ragguardevole cifra. Comunque, oggi, è nella impossibilità di pagare. Credere che ciò possa mutare è illusorio anche e soprattutto perché nel frattempo la crisi della Germania si è allargata fino a diventare la crisi del mondo.
      Questa crisi — secondo elemento che impone di «decidersi» — non risparmia più nessuno, nemmeno coloro che credevano di salvarsi, attraverso l'accumulazione dell'oro: parliamo della Francia. Di più. La crisi non accenna a miglioramenti, malgrado le notizie ottimistiche che di quando in quando giungono da oltre Oceano. Si sono, cioè, acutizzati quei tipici fenomeni denunciatori della crisi, che Mussolini elencò ed illustrò, tredici mesi or sono, nel suo discorso al Senato.
      Bisogna mettersi in mente che è assolutamente necessario che la situazione economica del mondo si avvii a un miglioramento entro il 1932.

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