(segue) Discorso ai medici
(28 gennaio 1932)
[Inizio scritto]
A voi, invece, dirò di
operare con abilità ma ascoltare soprattutto con pazienza. Se
voi mancaste a questo, voi manchereste ad uno dei vostri specifici
doveri professionali.
Anche l'argomento economico è
interessante, non solo dal punto di vista di tutta la paccottiglia
dei medicinali che noi facciamo venire ancora dall'estero, ma anche
dall'altro punto di vista: è più lo snobismo che il
bisogno che spinge gli italiani ad andare nelle cliniche straniere;
tanto è vero che gli stranieri vengono nelle cliniche
italiane.
Ma ci sono altri dati ed altri
aspetti del fenomeno, per cui io penso che i medici possono influire
anche sul terreno dell'economia. Può sembrare incredibile, ma
sta nel fatto che da quando io ho invitato i medici italiani a
sollecitare gli italiani stessi a consumare l'uva, il consumo
dell'uva da tavola si è quasi quintuplicato; l'uva, dal tempo
dei tempi, è sempre stata riconosciuta ottima, non solo come
nutrimento, ma come medicamento. Se domani i medici dicessero che il
riso non è poi quell'alimento disprezzabile che taluni pensano
— soprattutto gli ex combattenti, per via che in trincea ce lo
davano troppo spesso e non sempre adeguato nella cottura — se
tutto ciò conducesse a consumare un solo chilogrammo di riso
in più prò capite durante l'anno, non ci sarebbe più
la crisi del riso.
Anche nel tema più recente
della civiltà contemporanea i medici debbono dire la loro
parola. Parlo del naturismo, che in tutti i paesi del mondo è
ormai una cosa seria e tale deve essere anche in Italia; tutto ciò
non ha niente a che vedere con il nudismo.
Io sono profondamente convinto che
il nostro modo di mangiare, di vestire, di lavorare e di dormire,
tutto il complesso delle nostre abitudini quotidiane, deve essere
riformato. Bisogna fare agire gli elementi della natura sul nostro
corpo; prima di tutto l'aria, il sole ed il movimento, se vogliamo
veramente — secondo la immagine carducciana — scendere
tra le grandi ombre, senza il petto meschino ed il polmone contratto.
I medici debbono insistere perché la vita si svolga in forma
più razionale. Ci saranno allora meno malattie in giro, meno
tubercolosi, meno cancro, un minor numero di indebolimenti che sono i
risultati di una vita che, essendo diventata, nel ciclo dell'attuale
civiltà contemporanea estremamente più movimentata e
dinamica, ha bisogno di compensi di altra natura, altrimenti non
tiene. Tutto quello che voi farete nel vostro campo per abituare gli
italiani al moto, all'aria libera, alla ginnastica ed anche allo
sport, sarà ottimo non solo dal punto di vista fisico, ma dal
punto di vista morale, perché gli uomini che sono forti, sono
anche saggi e sono indotti a non mai abusare delle loro forze come lo
sono invece i deboli, i vinti, quelli che qualche volta hanno la
crudeltà della loro debolezza.
(segue...)
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