Doumer
(7 maggio 1932)
Alla Camera dei
Deputati, nella tornata del 7 maggio 1932, S. E. il Capo del Governo
commemorò con il seguente discorso Paolo Doumer, Presidente
della Repubblica Francese, morto in seguito a un attentato il 6
maggio 1932:
Le parole testé pronunciate
dal Presidente di questa Assemblea sono la fedele espressione dei
vostri sentimenti, di quelli del Governo e di quelli del popolo
italiano, il quale ha appreso con sincera emozione la notizia del
delitto orribile, che ha spezzato la vita del Presidente della
Repubblica Francese.
L'assassinio di ieri, premeditato
e preparato contro un vecchio di 75 anni, appartiene al novero dei
crimini che non colpiscono soltanto un uomo, ma feriscono e umiliano
la più semplice e più profonda umanità.
Nobile vita fu quella di Paolo
Doumer. Di origine modestissima, egli poté giungere,
attraverso una abilità politica lineare, temperata, sino ai
fastigi della Prima Magistratura della Repubblica. Quando scoppiò
la guerra, egli era già uno degli uomini politici più
rappresentativi ed ascoltati della Francia. Fu all'inizio di quegli
anni tragici che egli diede un esempio tale da conciliargli allora e
poi il nostro rispetto.
Come ha ricordato il Presidente di
questa Camera, Doumer mandò i suoi quattro figli in prima
linea, al fronte, dove tutti trovarono la morte, combattendo da
valorosi. Era un uomo duramente provato e meritava un crepuscolo che
non fosse di sangue.
In questo momento, nel quale la
politica tace e solo l'umanità parla, noi desideriamo che il
popolo francese senta nel luttuoso evento la simpatia aperta e
commossa del popolo italiano.
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