Per il Centenario di Wolfgango Goethe
(4 aprile 1932)
Inaugurandosi in
Roma l'Istituto Italiano di Studi Germanici nell'anno centenario di
Wolfango Goethe, S. E. Benito Mussolini pronunziò, in lingua
tedesca, il 4 aprile 1932, il seguente discorso:
E' altamente significativo che
l'inaugurazione di un Istituto tedesco di cultura coincida con i
festeggiamenti organizzati in tutto il mondo in onore di Goethe.
Sono lieto di poterlo onorare con
brevi parole, in quella lingua di cui egli si servì per le
mirabili creazioni della sua opera immortale.
Tutti i grandi popoli hanno
trovato la loro estrinsecazione in un grande genio. In Goethe sono
riunite le migliori doti dell'anima, della cultura e della civiltà
del popolo tedesco. Egli personifica la espressione più alta
dello spirito tedesco.
Goethe, però, come tutti i
grandi artefici creatori del bello, appartiene a tutta l'umanità.
Roma, che egli chiamò l'università del mondo, Roma, la
quale dà ospitalità agli dei di tutti i popoli, compie
oggi il suo dovere festeggiando solennemente il centenario di quel
grande.
Lo spirito e l'immagine di Roma
sono intimamente legati con l'opera di Goethe. Il profondo, costante
anelito dell'anima tedesca lo spinse verso Roma fino dal primo
destarsi della sua sensibilità artistica. Roma lo attrasse
mediante la visione riportata da suo padre dal viaggio in Italia. Fu
sua guida lo spirito di Winckelmann.
Roma ha verso questo Poeta
entusiasta un grande debito di riconoscenza. Nessuno fra i poeti
moderni ha sentito tanto profondamente l'anima e la bellezza di Roma,
nessuno l'ha espressa con altrettanta grazia come Goethe nelle sue
Elegie romane. Chi vuol conoscere il vero immortale volto di Roma e
vuole intendere la voce dei millenni, deve volgersi a Goethe ed
ascoltare con raccoglimento le armonie nate dal suo spirito.
(segue...)
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