(segue) Al popolo di Torino
(23 ottobre 1932)
[Inizio scritto]

      Or è un anno, a Napoli, io tracciai le linee di quella che doveva essere l'azione fascista. Da allora la storia di Europa ha avuto degli avvenimenti di molto rilievo. Parlai allora della tragica contabilità della guerra ed in due articoli non dimenticati del Popolo d'Italia affermai successivamente che su questa contabilità era tempo di passare la spugna.
      La Conferenza di Losanna è una delle poche che hanno avuto una conclusione. Pilotata energicamente dal Primo Ministro inglese, la navicella delle riparazioni e dei debiti è oggi nel porto di Losanna. Vorrà il grande popolo della Repubblica stellata ricacciare in alto mare questa navicella, dove è la speranza e l'ansia di tanti popoli? (Si grida: «No!»).
      Io vorrei che questo «No», che voi avete pronunciato con voce di tuono, valicasse l'Atlantico e giungesse a toccare il generoso cuore di quel popolo.
      Una Conferenza che ha interessato tutte le genti del mondo civile, è quella del disarmo. Taluno ha pensato che le nostre proposte pratiche e concrete fossero ispirate da calcoli di machiavellismo. Niente di più falso. C'era un mezzo molto semplice per saggiare la nostra sincerità: metterci alla prova. (Bene!). Ora gli uomini in buona fede devono aprire le orecchie, e sovrattutto devono spalancarle quelli che sono in malafede. (Bene!). Da questa Città di frontiera, che non ha mai temuto la guerra (si grida: «No!»), io dichiaro, perché tutti intendano, che l'Italia segue una politica di pace, di vera pace, che non può essere dissociata dalla giustizia, di quella pace che deve ridare l'equilibrio all'Europa, di quella pace che deve scendere nel cuore, come una speranza ed una fede!
      Eppure, oltre le frontiere, ci sono dei farneticanti, i quali non perdonano all'Italia Fascista di essere in piedi. (Applausi vivissimi e prolungati). Per questi residui o residuati di tutte le logge, è veramente uno scandalo inaudito che ci sia l'Italia Fascista, perché essa rappresenta un'irrisione documentata ai loro principi, che il tempo ha superato.

(segue...)