Primo discorso per il Decennale
(17 ottobre 1932)
Il 17 ottobre 1932
si radunavano a Roma, in Piazza Venezia, venticinquemila Gerarchi,
per celebrare il compiersi del primo decennio della Rivoluzione,
iniziatasi il 16 ottobre 1922 per condurre alla Marcia su Roma il 28
ottobre 1922. Davanti ai Gerarchi e alla folla acclamante, il Duce
pronunciò il seguente discorso:
Camerati!
Esattamente dieci anni fa, il 16
ottobre 1922, in una riunione da me convocata e tenutasi a Milano in
via San Marco 46, fu decisa l'insurrezione.
Tutti coloro che parteciparono a
quella storica riunione sono presenti. Uno solo è assente:
Michele Bianchi, che ricordiamo sempre con profondo rimpianto.
(Applausi. Si grida: «Presente!»).
La discussione fu animata e tutti
i punti di vista furono esposti. Ma alla fine si raggiunse
l'unanimità assoluta per le misure da prendersi
immediatamente, le quali consistevano nel passaggio dei poteri dalla
Direzione al Quadrumvirato, nella formazione delle colonne che
dovevano marciare su Roma, in altri dettagli riguardanti la
mobilitazione delle Camicie Nere e nei poteri da dare al
Quadrumvirato.
Se noi rileggiamo taluni discorsi
politici del tempo, possiamo oggi essere sorpresi davanti
all'apparente discrezione dei nostri obbiettivi. Ma un esercito,
quando si mette in marcia, deve partire nelle migliori condizioni
possibili, suscitare il minore numero possibile di inquietudini e di
disagi.
Recenti esperienze politiche in
taluni Paesi di Europa ci dicono che allora, come sempre, la nostra
forza fu accompagnata dalla saggezza. L'insurrezione sta alla
Rivoluzione come la tattica sta alla strategia. L'insurrezione non è
che un momento della Rivoluzione. La Rivoluzione totalitaria doveva
cominciare dopo. E cominciò infatti nel gennaio 1923, quando
furono creati la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e il
Gran Consiglio.
(segue...)
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