(segue) Al popolo di Torino
(23 ottobre 1932)
[Inizio scritto]
Non vogliamo egemonie in Europa.
(Bene). Noi saremo contro l'affermazione di qualsiasi egemonia,
specialmente se essa vuole cristallizzare una posizione di patente
ingiustizia.
Quanto alla politica interna, voi
sapete che il Partito ha riaperto le sue porte. Il bravo Gastaldi mi
dice che le domande dei torinesi ammontano alla cifra importante di
20.000. Superbo! Ma a costoro ed a tutti debbo ricordare che
l'organizzazione politica del Regime si chiama Partito, perché
è il Partito che ha fatto la Rivoluzione. Tuttavia, questa
parola non ha niente di comune con il concetto dei vecchi partiti. Il
Partito Nazionale Fascista è un esercito, o, se volete, è
un Ordine. In esso si entra soltanto per servire e per obbedire.
Altra bussola che ci guida nel
cammino: la collaborazione delle classi. In questa Città, che
ha così numerose maestranze, mi piace di solennemente
affermare che le classi lavoratrici hanno compiuto il loro dovere
dinnanzi alla crisi e si sono caricate le spalle dell'inevitabile
fardello. Debbo ancora aggiungere che le classi industriali italiane
si muovono in quest'atmosfera di concordia: tengono duro nell'attesa
di tempi migliori. Se la collaborazione è necessaria nei tempi
facili, è indispensabile nei tempi difficili, quando ogni
dispersione di energia, ogni controversia è un vero e proprio
tradimento consumato ai danni della Patria. (Applausi).
Torino è stata meravigliosa
nell'opera di assistenza. Ci siamo già sganciati dal concetto
troppo limitato di filantropia, per arrivare al concetto più
vasto e più profondo di assistenza. Dobbiamo fare ancora un
passo innanzi: dall'assistenza dobbiamo arrivare all'attuazione piena
della solidarietà nazionale. (Vivi applausi).
Siamo contrari al sistema dei
sussidi. Coloro che leggono le cronache di questi giorni, vedono che
essi non risolvono nulla. Siamo anche contrari a tutte le misure
oblique, a tutti i suggerimenti di alterare il valore della moneta,
che io considero la bandiera intangibile della Nazione. (Calorosi
applausi). Là dove essa è stata tosata, non si sono
migliorate affatto le condizioni del popolo, se è vero che
proprio in questo giorno, mentre siamo riuniti in questa piazza, da
molti punti della Gran Bretagna muovono verso Londra le masse
aumentate dei disoccupati.
(segue...)
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