(segue) Al popolo di Milano
(25 ottobre 1932)
[Inizio scritto]
Erano belli quei tempi, ma anche
gli attuali sono belli! Vedere dopo dieci anni tutto il popolo
intorno al Regime e vedere soprattutto — fatto nuovo nella vita
della umanità — il popolo italiano protagonista della
sua storia! Ma più belli saranno gli anni di domani! Noi
andiamo incontro ad essi con una decisione fredda e contenuta, ma
tutta vibrante di raccolte speranze. Abbiamo sentito che il destino
sarà domani, come oggi, nelle nostre mani e che esso sarà
il risultato della nostra invincibile volontà. (Entusiastica
ovazione).
Del resto basta guardarsi attorno.
In tutti i Paesi regnano l'incertezza, l'inquietudine, il disagio
morale che si aggiunge a quello materiale. Popoli anche di antica
civiltà sembrano senza guida e sono incerti sul loro destino.
Noi, no! Noi abbiamo coraggio. Andiamo innanzi decisamente. Siamo
temprati da una guerra e da una Rivoluzione. Possiamo affrontare
tutti i compiti e li affronteremo. (Applausi vivissimi).
Non è con le conferenze a
getto continuo che il mondo ritroverà la sua salute. Meno
conferenze e più decisioni! (Applausi vivissimi). Meno ordini
del giorno e più azioni! (Nuovi applausi). È solo
l'azione che guarisce!
È solo l'azione che dà
la tempra alle anime.
Quando, dieci anni fa — e
sono qualche cosa nella vita di un uomo, ma un piccolo periodo nella
vita di un popolo — noi movemmo all'assalto della vecchia
classe politica italiana che aveva male governato, soprattutto per
mancanza di coraggio e di volontà, c'erano degli storici, dei
dottrinari, degli osservatori, i quali fecero in quel tempo le più
ridicole profezie. (Una voce: cinque per dodici!). Abbiamo superato
questa cifra: Dieci per dieci, un secolo! Oggi questi sinistri
profeti sono scomparsi dalla circolazione: la Storia li ha abbattuti
in pieno, li ha frantumati. Quando in Piazza Belgioioso, io dissi che
il Regime Fascista aveva dinanzi a sé sessanta anni, erano i
primi tempi. Oggi, con piena tranquillità di coscienza, dico a
voi, moltitudine immensa, che il secolo XX sarà il secolo del
Fascismo (applausi), sarà il secolo della potenza italiana
(applausi), sarà il secolo durante il quale l'Italia tornerà
per la terza volta ad essere la direttrice della civiltà umana
(grande ovazione), poiché fuori dei nostri principi non c'è
salvezza né per gli individui, né tanto meno per i
popoli. (Applausi).
(segue...)
|