Il Duca degli Abruzzi
(20 marzo 1933)
Il 19 marzo 1933,
a Mogadiscio, nel villaggio «Duca degli Abruzzi», si
spegneva S. A. R. Luigi di Savoia, Duca degli Abruzzi (1873-1933)
pioniere delle esplorazioni polari, combattente della Guerra Libica,
comandante la flotta italiana nell'Adriatico e poi Capo di Stato
Maggiore della Marina durante la Guerra mondiale; infine risanatore
della Somalia e scopritore delle sorgenti dell'Uebi Scebeli. Al
Senato, il Duca degli Abruzzi fu commemorato — nella tornata
del 20 marzo 1933 — con un discorso di S. E. Luigi Federzoni,
Presidente del Senato, a cui seguirono le seguenti parole di S. E. il
Capo del Governo:
Signori Senatori!
Con alta e commossa parola il
Presidente illustre della vostra Assemblea ha testé
mirabilmente rievocato dinanzi a voi la vita e le opere del Duca
degli Abruzzi.
La sua figura di navigatore, di
esploratore, di pioniere, di scienziato è passata dinanzi al
vostro spirito e insieme una serie di vicende gloriose che già
riempirono le cronache del mondo e oggi sono consegnate per sempre
alla Storia.
Precursore ed incarnazione
compiutissima Egli fu dell'italiano nuovo, per il quale il titolo, il
nome, il passato, la tradizione hanno valore solo in quanto siano
stimolo al compimento di più gravi doveri ed alla rivelazione
di più forti virtù.
Dalle solitudini sconfinate e
deserte del Polo alle cime inaccessibili delle montagne, dalle
immensità tempestose degli Oceani alle inospitali lande
africane, dovunque, il Duca degli Abruzzi espresse nello sforzo teso
ad una conquista il suo animo di combattente, che durante le lunghe
navigazioni per tutti i mari, aveva appreso fin dalla adolescenza
sognatrice l'arte del freddo ardimento e il metodo della tenace
pazienza. Non solo l'obiettivo o il risultato felice delle imprese,
ma il «modo» sollevava i più grandi entusiasmi fra
il popolo italiano e fra tutti i popoli civili.
(segue...)
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