Discorso ai decorati
(28 ottobre 1933)


      A Roma, il 28 ottobre 1933, ventimila decorati al valore, dopo esser sfilati in corteo davanti a S. M. il Re, si adunarono, seguiti da enorme folla, in Piazza Venezia, ove il Duce rivolse loro il seguente discorso:

      Camerati del Nastro Azzurro!
      Stamane avete avuto un sommo onore e un duplice privilegio: sommo onore quello di sfilare davanti alla Maestà del Re (applausi calorosi. Si grida: Viva il Re!) al quale va schietta e diretta la nostra devozione di combattenti e di fascisti (vibrante dimostrazione). Privilegio duplice quello di essere convenuti a Roma in questa data memoranda e di avere inaugurato la Via dei Trionfi.
      Tale privilegio toccò l'anno scorso alla falange del sacrificio, ai camerati Mutilati di guerra, che inaugurarono la Via dell'Impero.
      Oggi giustamente è toccato a voi inaugurare la Via dei Trionfi.
      Queste strade, non senza un profondo significato, sono state inaugurate dalle rappresentanze della Nazione, perché tutto quello che si fa a Roma è nazionale ed universale. (Applausi entusiastici e prolungati).
      Vi siete adunati a Roma per celebrare l'XI Annuale della Rivoluzione Fascista; ciò dimostra che fra la Guerra e la Rivoluzione Fascista vi è una continuità, non soltanto storica, ma ideale.
      I Fasci Italiani di Combattimento sono nati nel marzo 1919, ma i Fasci d'azione rivoluzionaria sorsero nel gennaio del 1915 allorquando si trattava di disperdere una volta per sempre una torbida congiura di politicanti, che voleva anteporre gli interessi della parte ai destini della Patria. (Acclamazioni vivissime). Bisognerà anche dire che voi, oggi, non sareste qui e non potreste mostrare al sole di Roma i segni del vostro valore provato in cento combattimenti vittoriosi, se non ci fosse stata la Rivoluzione delle Camicie Nere. Né si dica che forse ci sarebbe stato qualche altro movimento e qualche altro Capo. (La folla grida: «No! No!» e prorompe in una interminabile vibrantissima acclamazione al Duce).

(segue...)