(segue) La vittoria del grano
(21 novembre 1933)
[Inizio scritto]
Questa superficie non ha nulla di
eccezionale, perché fu raggiunta altra volta. Infatti, se si
considera che 42.261 ettari rappresentano l'area investita a frumento
nella Venezia Tridentina e nella Venezia Giulia, si rileva che la
coltura granaria, entro gli antichi confini del Regno, ha occupato
ettari 5.043.673, cioè circa 16.000 ettari in meno, rispetto
all'annata 1914-1915, nella quale la superficie investita a grano fu
di ettari 5.059.500.
Comunque, l'aumento verificatosi
nel 1932-1933 rispetto all'anno precedente coincide, in genere, coi
nuovi investimenti avvenuti nelle terre di bonifica, che il Regime ha
riscattati alla coltura.
Il massimo accrescimento si è
avuto nel Veneto (7,06 per cento) e nella Sardegna (7,97 per cento),
ove sono in corso grandi opere di bonifica e di trasformazioni
fondiarie. Non mancano compartimenti come la Liguria, gli Abruzzi e
la Lucania, che segnano anzi piccole diminuzioni.
I più notevoli aumenti di
produzione unitaria si sono avuti nel Piemonte, la cui media da 16,5
nel 1932, è salita a 21,9 nel 1933, nella Venezia Tridentina
(da 15,2 a 21,6) e nell'Umbria (da 11,3 a 16,1).
Seguono la Lombardia, che da 25,3
ha portato il rendimento medio per ettaro a quintali 28, le Calabrie,
passate da 10,1 a 12,8, le Marche, passate da 15,6 a 17,1, la
Campania da 10,3 a 12,6.
Segnano invece una diminuzione
l'Emilia, discesa da quintali 26,6 per ettaro a quintali 23,8, le
Puglie, da 13,4 a 12,3, la Sicilia, da 11,7 a 11,2 e la Sardegna —
ove l'andamento meteorico è stato singolarmente avverso —
discesa da 11,1 a 7,8.
La provincia che segna il più
alto rendimento unitario medio è Cremona; quintali 32 ad
ettaro su ettari 34,322. Le massime produzioni di punta —
quelle che una volta potevano rappresentare un virtuosismo o un
risultato dello sforzo di agricoltori di eccezione e in zone favorite
dalla natura — si vanno diffondendo e sempre più
elevando nel decimo concorso nazionale per la vittoria del grano, che
avrà il suo epilogo nelle premiazioni provinciali di domenica
prossima e in quella nazionale del 3 dicembre. Sono state accertate
punte di quintali 72,10 in provincia di Parma, di quintali 82,10 in
provincia di Torino, di quintali 72,23 in provincia di Vercelli, di
quintali 71,10 in provincia di Cremona, di quintali 68,80 ad Aosta,
di quintali 65,24 a Brescia. E punte ci offrono anche Potenza
(quintali 32), Siracusa (quintali 32,40), Ascoli Piceno e Teramo
(oltre quintali 47), Avellino (quintali 45,48), Sassari e Cagliari
(quintali 30), Caltanissetta (quintali 34,50), per citare soltanto
quelle che sono più significative rispetto alle posizioni di
qualche anno addietro.
(segue...)
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