(segue) Al popolo di Venezia
(26 giugno 1934)
[Inizio scritto]
Dopo undici anni, tornando a
Venezia ho potuto constatare che anche Venezia ha camminato. Taluno
ha ricordato in questi giorni tutto ciò che il Governo
fascista ha fatto per Venezia. È qualche cosa, ma non basta.
Bisogna fare di più. Venezia per la sua gloriosa storia
imperiale di molti secoli, per il suo indomabile patriottismo, per la
sua capacità di resistenza e di sacrifizio, merita la
particolare attenzione del Governo fascista. È tempo di dire
che Venezia non deve vivere soltanto della sua ineguagliabile
bellezza. Questo poteva bastare un secolo fa, nel secolo del
romanticismo; non oggi. Venezia deve vivere del suo lavoro (applausi
vivissimi), deve ritrovare le strade dei suoi traffici: le strade che
le devono dare ancora il benessere e la gloria futura.
Si è svolto in questi
giorni a Venezia un incontro (la folla si fa attentissima), sul quale
si è concentrata l'attenzione del mondo. Ma ora io dirò
a voi italiani ed a tutti, di là dalle frontiere, che Hitler
ed io ci siamo incontrati qui non già per rifare e nemmeno
modificare la carta politica dell'Europa e del mondo (approvazioni) o
per aggiungere altri motivi di inquietudine a quelli che già
turbano tutti i Paesi dall'estremo Oriente all'estremo Occidente. Ci
siamo riuniti per tentare di disperdere le nuvole che offuscano
l'orizzonte della vita politica europea. (Applausi prolungati).
Sia detto ancora una volta che una
terribile alternativa sta dinanzi alla coscienza di tutti i popoli
europei. O essi ritrovano un minimo di unità politica, di
collaborazione economica, di comprensione morale, o il destino
dell'Europa è irrevocabilmente segnato. (La folla prorompe in
vibratissime acclamazioni).
Noi fascisti italiani, noi popolo
italiano, temprati dalla guerra e dalla Rivoluzione fascista,
possiamo tenere questo linguaggio perché siamo diventati un
popolo forte. La nostra pace è quindi una pace virile, poiché
la pace schiva i deboli e si accompagna ai forti. (Applausi vivissimi
e prolungati).
(segue...)
|